giovedì 12 febbraio 2009

WELLNESS E PROGRAMMAZIONE NEURO LINGUISTICA (PNL)

La Programmazione Neuro Linguistica è una metodologia di sviluppo personale sviluppata nei primi anni ’70 da Richard Bandler e dal linguista John Grinder e grazie al contributo scientifico diretto o indiretto di tanti altri studiosi (tra cui Gregory Bateson.



Secondo gli sviluppatori di questa metodologia si tratta di un modello applicativo capace di facilitare il cambiamento, tramite un insieme di tecniche e strumenti (frutto anche dell'integrazione tra psicologia, linguistica, cibernetica e teoria dei sistemi) relativi alla comunicazione, alla percezione e all’esperienza soggettiva.

Nonostante la PNL abbia preso spunto per il proprio lavoro da alcuni concetti derivanti da numerose materie scientifiche, la PNL NON E' UNA SCIENZA. Le sue applicazioni e le sue teorie sono ritenute prive di fondamento dalla comunità scientifica internazionale. Viene comunemente classificata come una dottrina esoterica ed un movimento facente parte della New Age.








Indice

1 CONCETTI GENERALI

1.1 Nome
1.2 Cenni Storici
1.3 Applicazioni
1.4 Come Funziona

2 PRINCIPI GUIDA

2.1 Presupposti di base
2.2 La Centralità Della Persona
2.3 Pluralità Dei Punti Di Vista
2.4 Ecologia
2.5 Etica e PNL

3 PNL E SCIENZA

4 ALTRE CRITICHE

5 PNL E CERTIFICAZIONI

6 Note

7 Bibliografia

8 Collegamenti

9 Voci Correlate



CONCETTI GENERALI
L’idea centrale della PNL è che i pensieri, i gesti e le parole dell’individuo interagiscono tra loro nel creare la percezione del mondo. Modificando la propria visione (detta mappa del mondo, ovvero il sistema di credenze relativo a ciò che è la realtà esterna e a ciò che è la realtà interna), la persona può potenziare le proprie percezioni, migliorare le proprie azioni e le proprie performance. La percezione del mondo e la risposta ad esso possono essere modificate applicando opportune tecniche di cambiamento. La PNL insegna a sviluppare abitudini/reazioni di successo, amplificando i comportamenti facilitanti/efficaci e diminuendo quelli limitanti/indesiderati. Il cambiamento può avvenire riproducendo con attenzione i comportamenti e le credenze delle persone di successo (modellamento). La PNL sostiene che le persone possiedono in sé tutte le risorse per avere successo. Bandler e Grinder scelsero tre terapeuti di successo – Fritz Perls, Virginia Satir e Milton Erickson – come modelli ispiratori della PNL. I due studiosi analizzarono gli schemi di comportamento e di pragmatica dell'azione terapeutica dei tre e svilupparono schemi specifici per la comunicazione in generale, la costruzione della relazione rapport (rapporto empatico positivo)tra soggetto bisognoso di aiuto e terapeuta e le conseguenze positive in termini di miglioramento personale.


Nome
Il nome scelto dai fondatori della disciplina sintetizza queste componenti:

Programmazione: le modalità umane di comportamento sono variabili e si fondano sulla percezione e sull'esperienza individuali. C'è una gamma predefinita di comportamenti (programmi o schemi), che funzionano in modo inconsapevole ed automatico.

Neuro: ogni comportamento umano è fatto di processi neurologici. Il sistema nervoso riceve stimoli dagli organi di senso (vista, tatto, udito, olfatto e gusto) e li rielabora come percezioni e rappresentazioni.

Linguistica: i processi mentali umani sono codificati, organizzati e trasformati attraverso il linguaggio. Le parole sono ponti che collegano le rappresentazioni interne del mondo con l'esperienza. Il linguaggio è l'espressione individuale della nostra percezione soggettiva.


Cenni Storici
Anni ‘70: fondazione e primo sviluppo della PNL

La PNL fu fondata e sviluppata da Richard Bandler e John Grinder, sotto la supervisione del noto antropologo Gregory Bateson[senza fonte], all’Università della California, a Santa Cruz, tra gli anni ’60 e ’70. In quegli anni i seminari sul potenziale umano in California si svilupparono come un settore autonomo.

Gregory Bateson, ed in particolare le sue idee sul modellamento umano e sul concetto di mappa e territorio (la mappa non è il territorio) fu influenzato da Alfred Korzybski. Queste idee furono adottate da Bandler e Grinder. Dal 1972 i fondatori della PNL furono molto interessati alle eccezionali capacità comunicative del terapeuta di scuola Gestalt, Fritz Perls, della terapeuta della famiglia, Virginia Satir e dal presidente fondatore della Società Americana della Ipnosi clinica, Milton H. Erickson. Usando questi terapeuti come modelli, furono pubblicati La struttura della Magìa (1975) e I Modelli di Milton H. Erickson (1976, 1977). Alla fine degli anni ’70 Leslie Cameron-Bandler, Judith DeLozier, Robert Dilts e David Gordon lavorarono sia con i co-fondatori che separatamente per contribuire allo sviluppo della PNL.

Anni ‘80: nuovi sviluppi e valutazione scientifica

Negli anni ’80, poco dopo la pubblicazione di La Programmazione NeuroLinguistica Volume I con Robert Dilts e Judith DeLozier, Grinder e Bandler si ritirarono. Tra conflitti e cause legali per la proprietà intellettuale, la PNL cominciò ad essere sviluppata da diverse persone. Negli anni ’80 John Grinder e Judith DeLozier collaborarono a sviluppare una forma di PNL chiamata il Nuovo Codice della PNL che tentava di ripristinare un approccio PNL sistemico alla totalità mente-corpo. Anche Richard Bandler pubblicò nuovi processi con sottomodalità e ipnosi ericksoniana in Using your brain : For a Change (1984). Contemporaneamente Anthony Robbins, che insegnava la PNL già alla fine degli anni ’70, cominciò una massiccia operazione di marketing incorporando elementi di PNL (ridefiniti come Condizionamento Neuro Associativo). Altri studenti e professionisti di PNL elaborarono, definirono e svilupparono le loro integrazioni alla PNL. Michael Hall propose una PNL focalizzata sui cosiddetti “meta-stati” (una condizione in cui si cambiava posizione percettiva e si osservava il sé da una prospettiva più ampia tramite la coscienza auto-riflessiva). Il suo sviluppo della Neuro-semantica ha apportato numerose correzioni al modello della PNL collocandolo maggiormente nel lavoro di Gregory Bateson, Alfred Korzybski e la psicologia cognitiva[senza fonte]. Tad James sviluppò una tecnica terapeutica basata sulla linea del tempo (timeline) dove i clienti erano incoraggiati a visualizzare, e possibilmente a creare fisicamente la linea del tempo della loro vita (o tratti di essa), e poi ad alterarla e migliorarla. Ulteriori contributi alla PNL vennero da Judith DeLozier e Connirae e Steve Andreas. Data la numerosità dei contributi e delle persone coinvolte, non si poteva identificare un modello definito ed univoco di PNL. Alla fine degli anni ’80, le ricerche nel campo della psicologia del counseling sperimentale di Sharpley (1984, 1987) ed il Consiglio della Ricerca Nazionale degli USA diedero un giudizio complessivamente negativo della PNL. Seguì una sostanziale riduzione della ricerca sulla PNL. Inoltre la vita privata di Bandler (persosi nell'abuso di alcool e cocaica e coinvolto nel caso di omicidio di Corine Christiensen) ne fece perdere credibilità.



Anni ’90: controversie, divisioni, e marketing

A luglio 1996, dopo molti anni di battaglie legali, Bandler fece causa a John Grinder e altri, reclamando la proprietà esclusiva della PNL sin dalla sua fondazione, ed il diritto esclusivo di usare il termine come marchio registrato. Contemporaneamente, nel Regno Unito Tony Clarkson (un praticante inglese) chiese con successo alla High Court di revocare la registrazione inglese fatta da Bandler del marchio PNL, al fine di chiarire legalmente che PNL era un termine generico e non una proprietà intellettuale. A causa della frammentazione della PNL e della mancanza di una struttura normativa che ne regolamentasse e disciplinasse la pratica per supervisionare un campo in così rapida crescita, sembrò arrivato il tempo per la PNL di essere proposta e pubblicizzata come l’ultimo rimedio, la panacea, o la soluzione miracolosa. Cominciarono ad abbondare i modelli di dubbia qualità, così come l’applicazione pratica, in parallelo a iniziative prese in buona fede. Molti di questi approcci erano finalizzati al profitto e alla commercializzazione o al fascino New Age, piuttosto che basarsi sul realismo e sull’etica. Nonostante la comunità PNL sia divisa, la maggior parte del materiale PNL riconosce il lavoro dei co-fondatori, Bandler e Grinder, e il gruppo di studio che li accompagnò negli anni ’70. Nel 1994 Michael Hall, psicologo della scuola del comportamentismo cognitivista, studiò e sviluppò con Bandler la neuro-semantica, un sistema per affrontare e risolvere alcune delle debolezze percepite della PNL.




Anni 2000: Risoluzione dei conflitti legali e regolamentazione governativa

Nel 2001 le controversie legali furono chiuse con la conciliazione tra Bandler e Grinder che si accordarono nell’essere identificati come co-fondatori della PNL. Dal 1978, un solo programma di certificazione a Practitioner di 20 giorni era stato utilizzato per la formazione dei terapeuti che intendevano applicare la PNL come titolo aggiuntivo alle loro qualifiche professionali. Con l’evolversi della PNL, le domande di iscrizione si estesero oltre l’applicazione terapeutica – emersero nuove modalità di formazione nella struttura dei corsi e la progettazione cambiò. Oggi la durata e lo stile dei corsi varia da istituto a istituto. Negli anni ’90, in seguito a tentativi di mettere la PNL su un cammino più regolamentato formalmente in UK, altri governi cominciarono a certificare i corsi di PNL ed i relativi fornitori, come per esempio in Australia, dove un diploma in PNL è accreditato nell’ambito del “Qualifications framework” australiano (AFQ). In ogni caso, la PNL continua ad essere un campo aperto di formazione dove non è definita alcuna “pratica di riferimento” ufficiale. Con differenti autori, formatori e practitioners che hanno sviluppato i loro propri metodi, concetti e definizioni, spesso tutte chiamate in modo indifferenziato PNL, gli standard di formazione e qualità variano molto. In Europa, l’associazione di terapia di PNL sta promuovendo formazione in linea con gli standard europei. La molteplicità delle proposte e la mancanza di controlli hanno reso difficile distinguere su base comparativa i livelli di competenza , abilità e atteggiamento nei vari corsi di formazione PNL. Secondo Pete Schutz la durata del training in Europa varia da 2-3 giorni, per chi lo affronta per hobby, a 35-40 giorni, fino a 9 mesi per raggiungere un livello di competenza professionale.


Applicazioni
La programmazione neuro linguistica si propone negli studi sulla comunicazione umana, come l'educazione, l'apprendimento, la negoziazione, la vendita, la leadership, il team-building, etc., ritiene di poter trovare applicazione anche nei processi decisionali e creativi, in campo medico, nello sport e in psicoterapia, ma non è sostenuta dall’ambiente accademico. Ha tuttavia una certa influenza anche in Italia (attiva dall'inizio degli anni Ottanta) sugli psicoterapeuti privati, sulla formazione manageriale, il life coaching e il mercato dei corsi di auto-aiuto, nonostante si tratti a tutti gli effetti di una pseudoscienza. La stessa PNL afferma che le sue applicazioni non debbano necessariamente avere fondamento scientifico, perché i principi fondamentali sono "ipotesi di lavoro che possono essere vere o meno. Il problema non è se siano vere, bensì se siano utili" [1].

E' ancora giovane in Italia, ma recentemente è stata largamente pubblicizzata nel WEB tramite i numerosissimi corsi riguardanti autostima, seduzione e formazione professionale (soprattutto riguardante il settore della vendita), risultando oggetto di svariate critiche.


Come Funziona
La PNL è una metodologia di lettura dell’esperienza, particolarmente attenta allo "studio della struttura dell'esperienza soggettiva" (Robert Dilts). Chi la pratica ha l’obiettivo di comprendere "come" le persone riescono a fare quel che fanno, con particolare attenzione alle modalità con cui le persone fanno ciò che ci interessa. Quindi, tre termini sono importanti: analizzare, imparare e, un termine magico in PNL, modellare, cioè copiare e in maniera migliore. La ricerca della PNL si focalizza quindi sulle risorse messe in campo dal “modello comportamentale” allo studio per raggiungere un determinato obbiettivo ed al successivo “modellamento” su noi stessi di esse, per raggiungere il medesimo.

Oltre alle risorse esterne che si ottengono con il modellamento di altre persone che hanno già raggiunto l'obiettivo che ci sta a cuore, esistono anche risorse interne che già possediamo, ed abbiamo utilizzato in passato, che hanno prodotto strategie vincenti di fronte a determinate situazioni. Quando c'è un problema, la risorsa che ha dato buoni risultati in passato, tramite la PNL è recuperata e trasferita allo stato presente. Ma questo è solo uno dei modi in cui è possibile ritrovare le risorse nel soggetto. Spesso ricordiamo "come" un amico, un parente o un conoscente, fa una certa cosa: ebbene, la PNL ci insegna "come" imparare a fare quella cosa "come" quell'amico, parente o conoscente. Oltre a questa modalità c'è la fantasia: imparare a fare una certa cosa, come se noi l'avessimo già imparata, cioè trasportandoci nel futuro ed immaginando come potremo fare quella certa cosa che desideriamo fare. Quindi le modalità percettive di apprendimento sono tre:






la prima posizione percettiva in cui ricordiamo un'esperienza in cui la risorsa era disponibile;
la seconda posizione percettiva in cui un amico, un parente o un conoscente, aveva o ha quella risorsa;
la terza posizione percettiva in cui nel futuro noi avremo quella risorsa.
L'importanza centrale del modellamento non significa disconoscere i presupposti concettuali e di inquadramento provenienti dagli assunti teorico descrittivi della psicoanalisi, della quale tuttavia si considerano generalmente poco redditizie le tecniche terapeutiche. Ma la descrizione della mappa dei meccanismi di funzionamento del sistema nervoso centrale, che sono dietro l'applicazione delle tecniche di modellamento, partono da acquisizioni elaborate dalla psicoanalisi e dalla sua scuola.

La disciplina divide la popolazione in tre gruppi: visivi, auditivi e cenestesici. Ognuno fa uso inconscio di comportamenti e termini (verbi e pronomi) in funzione del gruppo di appartenenza. Se una persona capisce di quale gruppo fa parte un'altra persona, potrà strutturare il rapporto e le frasi di un dialogo, in maniera tale di aver più successo in comunicazione e alzare la percentuale di riuscita.


PRINCIPI GUIDA

Presupposti di base
Ogni comportamento è comunicazione, ovvero non si può non comunicare
La mappa non è il territorio
Il buon comunicatore è responsabile al 100% dei risultati che ottiene o che non ottiene
Le rappresentazioni fornite dai sensi sono la base dell'esperienza soggettiva
È possibile individuare le ragioni del successo o dell'insuccesso di una strategia comportamentale
Se c'è una persona capace di fare una cosa, se ne può studiare la strategia ed insegnarla ad altre persone
L'approccio paradigmatico comporta la riduzione degli sforzi fisici per attribuire all'essenza di liberare la propria espressività: l'obiettivo consegue
Il significato della comunicazione è il risultato che si ottiene. Essa non è giusta o sbagliata, ma efficace o inefficace in relazione all'obiettivo scelto
L'eccellenza è limitata dalla nostra percezione di ciò che è possibile e di ciò che non lo è
L'esperienza soggettiva ha una struttura analizzabile
Il comportamento fornisce informazioni su ciò che accade all'interno della persona
Ciò che accade in una parte del sistema (cibernetico/umano), influenzerà le altre parti del sistema
La flessibilità, intesa come capacità di adattare il comportamento per ottenere il risultato voluto, è una delle doti più preziose degli individui e delle organizzazioni
L'esperienza interna (immagini/ricordi) produce sul cervello gli stessi effetti di un'esperienza realmente vissuta.

La Centralità Della Persona
Gli esseri umani possiedono le risorse di cui hanno bisogno. Talvolta non le hanno sviluppate o non le hanno ancora esplorate, ma sta a loro dire cosa funziona e cosa invece non funziona per raggiungere i loro obiettivi. Se si osserva il linguaggio del corpo e se si ascoltano con attenzione le parole, si può comprendere qual è il problema, qual è il sintomo, in quali modi si manifesta e come può essere affrontato. Un programmatore (operatore di PNL) competente usa le sue capacità per aiutare la persona ad esplorare la sua mappa del mondo (percezioni e convinzioni). Le domande specifiche hanno l’obiettivo di aumentare le possibilità di pensiero e di azione della persona lavorando sulla visione del mondo che c’è, senza suggerire o sovrapporre quella del programmatore. La programmazione neuro linguistica, infatti, insegna a comunicare con l’altro in modo efficace, accogliendo e rispettando la sua visione del mondo.


Pluralità Dei Punti Di Vista
Una situazione può essere percepita da molti punti di vista diversi, che cambiano con le variabili prese in considerazione:

chi vede che cosa
passato, presente, futuro
dentro o fuori da quel che succede (associato o dissociato)
quel che manifesta il corpo
quel che dice la persona con il linguaggio
ciò di cui si ha coscienza
ciò che accade in modo inconscio
La programmazione neuro linguistica raccoglie i diversi punti di vista e se ne prende cura. Spesso le difficoltà che incontriamo sono frutto di convinzioni che limitano le nostre possibilità di comportamento. Quando crescono le possibilità, cresce parimenti la libertà di scelta delle persone.


Ecologia
In PNL ecologia significa rispetto per la persona, intesa come sistema inserito in un tessuto di relazioni. Il programmatore aiuta sempre a comprendere quali conseguenze avrà per la persona il raggiungimento di un certo obiettivo. Si chiede, ad esempio, “Cosa accadrà se ottieni ciò che vuoi?”. La verifica dell’ecologia è essenziale per garantire che l’effetto di un cambiamento sia compatibile con il benessere della persona considerata nel suo complesso.


Etica e PNL
La programmazione neuro linguistica, nel corso del tempo, ha elaborato una varietà di tecniche e ha individuato metodi e chiavi di lettura che aiutano a comprendere la struttura della comunicazione umana. La distinzione tra gli strumenti e l’uso che se ne fa è essenziale, perché mette in luce la relazione tra PNL ed etica personale. La storia della PNL ha radici nel pragmatismo, quindi guarda al risultato di ciò che propone. In ogni caso, il risultato deve abbracciare il rispetto per l’essere umano ed avere come obiettivo la libertà, il benessere e il potenziamento della persona.

Per ciò che concerne l'idea di "manipolazione" è bene ricordare quanto Milton Erickson in persona rispondeva a tali "accuse" affermando che tutti ci "manipoliamo" per diverse ragioni e spesso a fin di bene...come la madre che accudisce i suoi figli e trasmette modi, pensieri, valori, come il docente...con i suoi allievi, come chi si ama e vuole far partecipare l'altro al suo modello del mondo. Tuttavia, il fatto di non avere definito e regolamentato il proprio corpo di conoscenze e strumenti attraverso l’imposizione di standard di comportamento e di un codice etico di utilizzo, è ritenuto un punto di debolezza anche da diversi trainers di PNL.


PNL E SCIENZA
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Ci sono principalmente tre critiche da parte della comunità scientifica nei confronti della PNL:

1. La PNL non può assolutamente essere considerata una scienza, ma una pseudoscienza, perché le sue affermazioni non sono basate sul metodo scientifico. Il suo nome è un pretesto per trovare legittimazione in discipline come le neuroscienze, la neurolinguistica e la psicologia, inoltre fa largo uso di termini che suonano scientifici. Corballis (1999) sostiene che "PNL è un titolo completamente falso, progettato per dare l'impressione di rispettabilità scientifica" [2]. Secondo Beyerstein (1995) anche se presenta le neuroscienze nel suo albero genealogico, la visione più ampia data dalla PNL riguardo il rapporto tra gli stili cognitivi e le funzioni cerebrali risultano in ultima analisi delle grezze analogie [3].

2. C’è poca o nessuna prova o ricerca a sostegno delle sue spesso stravaganti teorie. Heap (1988) [4] sottolinea che, se le affermazioni fatte da chi propone la PNL riguardo i sistemi rappresentazionali e le loro manifestazioni comportamentali fossero corrette, allora i suoi fondatori hanno fatto notevoli scoperte sulla mente umana e il cervello, che hanno importanti implicazioni per la psicologia umana, in particolare le scienze cognitive e neuropsicologia. Eppure non c’è alcuna menzione dei loro insegnamenti su riviste o libri di testo dedicati a queste discipline. Quando Heap ha parlato con colleghi accademici che trascorrono molto tempo nella ricerca e nell’insegnamento in questi settori, questi hanno mostrato scarsa consapevolezza, se non alcuna, riguardo la PNL [5]. Per giungere a tali importanti generalizzazioni circa la mente umana e il comportamento, certamente occorre una prolungata, sistematica e meticolosa indagine sui soggetti umani, utilizzando le procedure per l'osservazione, la registrazione e analisi dei fenomeni presi in esame. I fondatori della PNL non hanno mai effettuato alcuna ricerca o indagine di questo tipo.

3. Una quantità significativa di ricerca sperimentale suggerisce che i principi sviluppati dalla PNL sono ingiustificati. Una ricerca condotta da Christopher Sharpley nel 1984 [6] seguita da un’altra di revisione nel 1987, in risposta alle critiche mosse da Einspruch Forman conclude che c’erano scarsi elementi probatori per la sua utilità come un efficace strumento di consulenza. Nel 1988 Michael revisionando la letteratura, ha anche concluso che le oggettive ed eque indagini di Heap non hanno mostrato alcun supporto per le indicazioni della PNL riguardo i sistemi rappresentazionali preferiti [7]. Un gruppo di ricercatori del Counselling Psychology Review (CPR), ha esaminato nel 1995 diverse tecniche e teorie della PNL, ecco le conclusioni:

“Non esistono correlazioni significative tra i movimenti oculari ed i predicati verbali e scritti”
“La teoria della PNL circa la determinazione del sistema di rappresentazione preferito da un partecipante in base all’osservazione di un comportamento esterno non può essere sostenuta dall’evidenza sperimentale, così come non sono sostenibili le affermazioni della PNL nel generalizzare la comprensione (rapport)”
Nello stesso anno il Comitato sulle tecniche per il miglioramento delle prestazioni umane (promosso dal National Research Council) concluse che:

"Non esiste alcuna esposizione sistematica definitiva della PNL. Anche se le caratteristiche fondamentali non mutano nelle diverse presentazioni, aspetti particolari sono messi in rilievo spesso in modo contraddittorio"
"Molte delle teorie considerate congruenti con la PNL sono metafore che non hanno grande influenza o non sono accettate nella letteratura scientifica... Non c'è alcuna evidenza a sostegno della relazione tra movimenti oculari e rappresentazioni del pensiero postulata dalla PNL... I fondamenti della PNL... Sono una serie di aneddoti e di fatti concatenati che non portano ad alcuna conclusione... La descrizione dei processi biologici fondamentali è piena di errori piccoli ma significativi... I riferimenti alla letteratura biologica e psicologica sono obsoleti... e le citazioni di psicologia cognitiva ignorano gli ultimi venti anni di risultati in questo campo... In breve, il sistema dei modelli oculari, linguistici, di postura e di tono della PNL non deriva né è derivabile da lavori scientifici noti"
"(Relativamente alla possibilità di curare le fobie in pochi minuti) "Non ci sono studi che corroborino questa affermazione"
"La variabile dipendente usata nella maggior parte degli studi di PNL è l'empatia tra cliente e terapeuta, misurata su una particolare scala... Non si tratta di un indice soddisfacente per valutare l'efficacia del terapeuta. Si può trovare un terapeuta di grande empatia, ma inefficace nel modificare comportamenti o sentimenti... In conclusione, le prove empiriche a sostegno sia degli assunti sia dell'efficacia della PNL sono praticamente inesistenti"
Le pubblicazioni odierne sulla PNL sarebbero infatti tra le più variegate, da quelle che si orientano attraverso i consueti binari della scientificità, a quelle che se ne discostano ampiamente. Lilienfeld (2003), Levelt (1995), Drenth (2003), Williams (2000) e l'Association française pour l'information scientifique hanno infatti definito la PNL come pseudoscienza.

Il New Zeland Cults & Religous Groups List identifica la PNL come un derivato moderno della New Age facente capo ai Large Group Awareness Training Programs. Nello Skeptic's Dictionary la PNL viene sistematicamente destrutturata causa la totale ascentificità delle sue asserzioni e il mero utilizzo di un sistema empatico-amicale per cercare di risolvere le problematiche emergenti nelle sedute.

Massimo Introvigne individua la PNL come una dottrina esoterica e i suoi successivi sviluppi ad opera di Anthony Robbins, “che si è formato in quella singolare zona d’incontro fra tecniche per la felicità individuale ed esoterismo che è la Programmazione Neuro Linguistica (PNL) di Richard Bandler e John Grinder”, come centrali nel movimento Next Age. [8]


ALTRE CRITICHE
A oggi la PNL è oggetto di accese discussioni in molti paesi del mondo.

è "un sottoprodotto" della psicologia moderna in quanto, prende spunto da diversi approcci psicologici.
Alcune tecniche di PNL, che vengono insegnate nei corsi non riconosciuti dallo stato, sono anche insegnate nelle scuole di specializzazione quadriennali frequentate da professionisti. Quindi strumenti prettamente psicologici possono essere utilizzati anche da coloro i quali non sono nè medici nè psicologi;
la qualità e la durata dei corsi di PNL è difficilmente verificabile, comunque permette ad una qualunque persona di ritenersi pronta ad affrontare clienti con gravi disagi psicologici dopo un corso di formazione di un numero ancora non precisato di giorni;
non è applicabile a tutti i casi di disturbi, turbe o malattie mentali;
appare più che un metodo efficiente di gestione della comunicazione, un grande fenomeno di marketing[senza fonte];
se da un lato diffonde teorie psicologiche moderne, dall'altro il suo renderle "commerciabili" rischia di inficiare i modelli terapeutici delle scuole sistemiche, strategica, ipnoterapiche e olistiche[senza fonte];
la critica non è tanto sulla diffusione in grande scala di tecniche comunicative, ma sulla applicazione di queste tecniche in contesti terapeutici da chi terapeuta non è. È un grave problema etico e pratico che qualcuno sfrutti lo sviluppo della psicologia moderna (volta alla salute e, quindi, non più alla guarigione, ma al cambiamento) come il fatto che, non esistendo più il concetto di malattia mentale, il disagio psichico possa essere trattato da non psicologi;
E' stato riscontrato come alcuni corsi di PNL non si limitino ad insegnare ai professionisti come fare meglio il lavoro che già fanno, ma creano nuove professioni che vanno a sovrapporsi a quelle già esistenti.
La critica centrale pare essere non solo, quindi, sulla teoria originale in sé, quanto anche sull'assenza di una regolamentazione per il suo insegnamento e utilizzo. Ognuno può utilizzare tecniche e strumenti psicologici, come la PNL, ma non basta questo per divenire un "professionista" della promozione del cambiamento. E' diverso utilizzare la PNL sul proprio lavoro, che diventare un professionista della PNL. Sembra, piuttosto, che i professionisti della comunicazione e del cambiamento possano rifarsi alla PNL come tecnica da loro utilizzata e, quindi, seguire un percorso per apprenderla. La critica nasce dall'errore logico che taluni fanno considerando questo sottoinsieme della psicologia[senza fonte] come una categoria a parte che non deve sottostare alle norme dell'insieme d'appartenza. L'inserimento della PNL all'interno dei contesti formativi psicologici e delle scuole terapeutiche, permetterebbe a tale tecnica di essere regolamentata deontologicamente e approfondita nell'efficienza del suo metodo. Fintantoché vi sarà questa grande incertezza, la PNL resterà con quest'immagine di teoria tanto frivola da poter essere acquisita in breve tempo anche da persone completamente prive di formazione psicologica o in campo comunicativo. Ecco perché vi sono ancora molti dubbi sulla competenza e la moralità di alcuni che si professano PNL trainer.

Molte incertezze sono sorte inoltre riguardo i numerosi corsi e prodotti diffusi in internet, che fanno supporre il tentativo di attirare persone ingenue proponendo soluzioni dalla dubbia verificabilità, con un sistema pubblicitario che ricorda la ciarlataneria, oltre al fatto di porre problemi di natura etica riguardo determinati prodotti.


PNL E CERTIFICAZIONI
Un problema centrale della PNL è che i titoli conferiti dai vari istituti (practitioner, master, counselor, trainer) possono non essere avvalorati da certificazioni ufficiali che supportino le competenze acquisite. Alcuni certificati recanti la stessa dicitura possono essere infatti conferiti dopo un seminario di tre giorni, come di quindici oppure dopo un semestre. Analogamente ci sono scuole che richiedono il superamento di un esame, alcune che non lo chiedono e altre che lo chiedono solo per i livelli più alti. Inoltre, sempre in Italia, si sono innescate principalmente due tendenze: la prima ha scelto di legarsi alle scuole dei fondatori e degli sviluppatori originari, ritenendo che solo questi abbiano ragione di stabilire ciò che è o non è PNL, la seconda ha scelto invece di sottostare ai parametri di qualità ISO, attraverso la valutazione di apposite società di certificazione di qualità. Di recente a questa prassi si è aggiunta la possibilità di affiliazione ad altri istituti esteri di formazione riconosciuti dall'Unione Europea, dove le stesse qualifiche dichiarate dalla scuola di PNL, a seguito del superamento di apposite sessioni d'esame presso gli istituti esteri, arrivano a corrispondere a degli attestati professionali di livello universitario. [senza fonte]


Note
^ Joseph O'Connor e Ian McDermott, Principles of NLP, Thorsons, 1996
^ Corballis, MC., "Are we in our right minds?" In Sala, S., (ed.) (1999), Mind Myths: Exploring Popular Assumptions About the Mind and Brain Publisher: Wiley, John & Sons. ISBN 0-471-98303-9 (pp. 25-41) see page p.41.
^ Beyerstein, B. 'Distinguishing Science from Pseudoscience', Centre for Professional and Curriculum Development, Dept. Psychology, Simon Fraser University.
^ Heap. M., (1988) Neurolinguistic programming: An interim verdict . In M. Heap (Ed.) Hypnosis: Current Clinical, Experimental and Forensic Practices. London: Croom Helm, pp.268-280.
^ See also Efran and Lukens (1990), claiming that "original interest in NLP turned to disillusionment after the research and now it is rarely even mentioned in psychotherapy"(p.122) -- Efran, J S. Lukens MD (1990) Language, structure, and change: frameworks of meaning in psychotherapy, Published by WW Norton, New York. ISBN 0393701034.
^ Sharpley, CF (1984). Predicate matching in NLP: A review of research on the preferred representational system. Journal of Counseling Psychology, 31(2), 238-248.
^ Heap. M., (1988) Neurolinguistic programming: An interim verdict . In M. Heap (Ed.) Hypnosis: Current Clinical, Experimental and Forensic Practices. London: Croom Helm, pp.268-280.
^ M. Introvigne, P. Zoccatelli, “New Age, Next Age, una nuova religiosità dagli anni ’60 ad oggi”, op.cit., p. 45.

Bibliografia [modifica]
Bandler, R., Grinder, J. La Struttura della Magia. Astrolabio, Roma.
Bandler, R., Grinder, J. La Ristrutturazione. Astrolabio, Roma.
Dilts, R. Creare Modelli con la PNL. Astrolabio, Roma.
Dilts, R. Convinzioni. Astrolabio, Roma
Bateson, G. (1984) Mente e natura, un'unità necessaria. Adelphi, Milano. ISBN 9788845905605
Bateson, G. (1977) Verso un'ecologia della mente. Adelphi, Milano. ISBN 9788845915352
M. Introvigne, P. Zoccatelli, “New Age, Next Age, una nuova religiosità dagli anni ’60 ad oggi”

Collegamenti
Il sito di Richard Bandler
Il sito di John Grinder
Saggio critico sulla PNL di Robert T. Carroll
Il Caso di Corine Christiensen

Voci Correlate
Esoterismo
New Age
Setta
Ciarlatano
Richard Bandler
John Grinder
Modellamento (PNL)
Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Programmazione_neuro_linguistica"

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