martedì 10 marzo 2009

LIBERI DI ESSERE SE STESSI

: )

HO TROVATO QUESTO ARTICOLO DA UN POST SULLA "LIBERTA PERSONALE "


DOPO AVERLO LETTO TUTTO HO TROVATO INTERESSANTE PUBBLICARLO QUA .

QUESTO POST E DATATO 2004 , MA GIA ALLORA CERTI CONCETTI ERANO PIU CHE SVILUPPATI E ELABORATI DA POTER PRENDERE SPUNTO PRATICO

in fondo cito la fonte.......


Pubblicato il 09-06-2004


4 passi verso la libertà personale

Viviamo in un sogno, ma spesso non è il sogno che ci siamo scelti, ma quello che ci è stato imposto o è arrivato a noi per caso. Ecco come riprendere in mano la capacità di creare il sogno in cui vogliamo vivere!
La realtà oggettiva, così come noi siamo abituati a concepire, non esiste. E' l'affermazione di base che troviamo nei testi più attuali di epistemologia, quelli firmati da Watzlavick, della mitica Scuola di Palo Alto e dallo scienziato Gregory Bateson, che è stato paragonato a Leonardo da Vinci. Esistono una realtà soggettiva e tutta una serie di convenzioni logico-percettive per cui possiamo in molti condividere una stessa visione del mondo. Ma la qualità della vita di ogni singolo individuo si gioca sulla percezione soggettiva che si costruirà del mondo esterno. Una affermazione impegnativa, che già sta rivoluzionando la psicologia moderna. Questo concetto era già noto tremila anni fa ai toltechi, gli antichi "uomini e donne di conoscenza", nella tradizione messicana, di cui oggi conosciamo più a fondo il messaggio grazie alle opere di Carlos Castaneda. "Viviamo tutti in un sogno", dicevano. Un grande sogno collettivo, che ci viene insegnato a sognare sin da quando siamo piccolissimi. Un sogno che ha molte regole, che vengono insegnate al bambino dai genitori, dalla scuola dalle istituzioni religiose, dando delle chiavi di lettura predefinite di se stessi e della realtà. Le persone vengono così "addomesticate" e spinte a percepire il mondo in base a convenzioni e aspettative altrui e non più in base a un contatto diretto con la propria natura più autentica e con la natura autentica della realtà circostante. Le convinzioni diventano muraglie invalicabili, e la capacità di valutare con al propria mente si irrigidisce sempre di più. Così non riusciamo più a veder che siamo liberi e la nostra paura più grande diventa non più quella di morire... ma quella di vivere. Come ovviare a questa trappola? Quattro sono i consigli che Don Miguel Ruiz, erede della tradizione tolteca, dà nel suo libro
"I quattro accordi" (ed. Il punto d'incontro). Sii impeccabile con la parola:Ben usata, la parola è magia, usata male è magia nera. Attraverso la parola creiamo il mondo, è un seme che piantiamo nella mente fertile e i frutti che otterremo dipenderanno dal seme che abbiamo usato. Ogni qualvolta diciamo qualcosa, a noi stessi, o ad altri, nasce una credenza, che ci condizionerà al punto da avere effetti reali, riconfermandosi e rafforzandosi così ogni volta. "Essere impeccabili con la parola" vuol dire riappropriarsi consapevolmente del suo potere e usare la sua energia soltanto nella direzione della verità e dell'amore di sé.Non prendere nulla in modo personale La nostra trappola è il senso di importanza personale che ci porta a prendere tutto ciò che ci viene detto o ci succede in modo personale. In realtà, ognuno vive nel suo sogno e ogni volta che parla di voi, in realtà parla di sé, sia che vi insulti, sia che vi elogi. Quando capiamo il veleno emozionale che ci viene di volta in volta scagliato addosso, non ci tocca più. E la nostra opinione di noi stessi ce la costruiamo da soli, senza più farla dipendere dagli altri. Non supporre nulla Abbiamo la tendenza a fare delle supposizioni su tutto e poi a prenderle per vere. Invece sono soltanto pie illusioni che verranno puntualmente deluse. Parliamo chiaro, facciamo domande quando non capiamo, impariamo a chiedere agli altri che cosa sentono e a non darlo per scontato. Così sapremo sempre chi sono veramente le persone che frequentiamo e potremo mostrarci come veramente siamo alle persone che amiamo.Fai sempre del tuo meglio In qualunque circostanza fate sempre del vostro meglio. Né più, né meno. fare del vostro meglio vuol dire che fate con piacere quello che fate, vuol dire che non subite passivamente il vostro lavoro e le incombenze della vita, ma che avete nei loro confronti un ruolo attivo.Questi "accordi" richiedono volontà, ma garantiscono una vita piena, incentrata sul presente e sulla consapevolezza del proprio potere e della propria libertà personale. La libertà di vivere la propria vita secondo i propri gusti, inclinazioni, ideali e non più secondo credenze indotte dagli altri e dall'esterno. Cambiando le vostre credenze vi potere costruire un sogno nuovo, corrispondente ai vostri gusti!



Marcella Danon

1 commento:

Anonimo ha detto...

mi permetto a tal proposito di segnalare un sito molto interessante
www.thelightoflife.com
Ciao!





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