giovedì 12 febbraio 2009

DENARO

Il denaro è uno strumento economico, che può assumere le funzioni di: mezzo di scambio unità di conto riferimento per pagamenti dilazionati riserva di valore Il denaro è uno dei principali argomenti studiati in economia. Storicamente sono state elaborate molte teorie sulla combinazione di queste quattro funzioni; alcune fra queste affermavano che vi fosse la necessità di una loro migliore precisazione e che una sola unità sarebbe stata insufficiente a trattarle tutte. Indice [nascondi] 1 Prima del denaro 2 Curiosità 3 Merci di scambio 4 Monetazione standard 5 Denaro convertibile 6 Denaro a corso legale 7 Denaro a credito 8 Voci correlate 9 Altri progetti 10 Collegamenti esterni Prima del denaro [modifica] Prima dell'introduzione del denaro, l'unico modo per scambiare delle merci era il baratto, ovvero lo scambio diretto di beni contro beni. Il baratto, però, era una modalità sì semplice, ma soggetta a diversi problemi, uno dei quali era costituito dai vincoli di tempo. Chi avesse voluto scambiare merci di tipologie assai diverse, infatti, avrebbe potuto farlo solo quando entrambe le merci fossero state disponibili nello stesso tempo e nello stesso spazio. Ad esempio, un baratto di arance contro grano, posti i diversi tempi stagionali di maturazione e dunque di reperibilità, era impossibile, o quantomeno sconsigliabile. Nel tempo, dal baratto diretto si passò dunque al baratto mediato, attraverso l'uso di una terza merce, di carattere guarentigio, la quale potesse fungere da "valore-ponte". Questo consentiva non solo di poter ampliare la possibilità di scambio oltre la contemporaneità di reperimento, ma anche di effettuare scambi indiretti. Questa "merce terza" fu nel mondo occidentale ben presto individuata in lavorazioni ben definite di alcuni metalli, il più noto dei quali è l'oro. Con l'oro, per fare un caso concreto, era possibile vendere i maiali nel momento migliore, ricevendo in cambio delle monete. Era poi possibile riutilizzare lo stesso oro per comprare il grano quando fosse in maturazione. L'introduzione del denaro aveva reso tutti i prodotti più facilmente scambiabili. Curiosità [modifica] Nella Firenze del XIV secolo il denaro aveva un valore ben preciso. Infatti valeva la dodicesima parte del soldo e la duecentoquarantesima parte della lira. Merci di scambio [modifica] I primi casi di denaro furono oggetti che risultavano utili per il loro valore intrinseco. Ciò era noto come merce di scambio ed includeva qualsiasi prodotto di larga diffusione con un proprio valore; esempi sono stati il bestiame, delle conchiglie rare o i denti di balena. Anche nei paesi sviluppati, in assenza di altri tipi di denaro, le persone hanno occasionalmente utilizzato come denaro delle merci come il tabacco. L'ultima volta che questo è avvenuto ultimamente su larga scala è stato immediatamente dopo la Seconda guerra mondiale, con l'uso comune di sigarette come merce di scambio. Una volta che una merce viene usata come denaro, essa acquisisce un valore che è spesso lievemente differente dal suo valore intrinseco. Il fatto di poter essere utilizzata come denaro aggiunge utilità alla merce, aumentandone, quindi, il valore. Questa utilità aggiuntiva dipende da aspetti sociali ed è influenzata dall'uso che del denaro se ne fa in quella società. Di conseguenza, sebbene le merci di scambio siano reali, il loro valore non è fisso. Un primo esempio è dato dall'oro, che ha acquisito un valore differente in differenti popolazioni, ma in nessuna è stato tanto valorizzato quanto in quelle che lo hanno utilizzato come denaro. Le fluttuazioni del valore di una merce di scambio dipendono molto dalla domanda e dall'offerta corrente e stimata: ad esempio, l'approssimarsi all'esaurimento di una miniera d'oro fa sì che il valore aumenti in vista della prossima riduzione dell'offerta. Il denaro può essere qualsiasi cosa che le parti considerino scambiabile, ma la praticità delle merci varia notevolmente. Caratteristiche desiderabili per il denaro includono l'essere immagazzinabile per lunghi periodi, avere volumi ridotti per poter essere facilmente trasportato ed essere di difficile reperibilità, in modo da non essere reperibile al di fuori delle attività commerciali. Ancora una volta, la domanda e l'offerta giocano un ruolo chiave nella determinazione del valore. Se un governo stampa più banconote, esso incrementa l'offerta senza un corrispondente incremento del valore. Quindi, il denaro vale meno di prima dell'emissione delle nuove banconote. Per questi motivi, metalli come oro ed argento sono stati spesso utilizzati come merce di scambio. Comunque, per migliorarne le caratteristiche meccaniche e la lavorabilità, questi metalli sono spesso utilizzati in leghe con metalli meno pregiati, rendendone il valore variabile. Monetazione standard [modifica] Il diaspro nero, comunemente chiamato "pietra di paragone", è uno delle principali forme cristalline della silice. L'uso del diaspro nero è ciò che ha aperto la strada al metallo come merce di scambio e moneta. Su di una pietra di paragone può essere verificata la purezza di qualsiasi metallo tenero confrontando il colore delle tracce che si formano strofinandovelo sopra, permettendo di risalire rapidamente al contenuto in metallo prezioso. L'oro è un metallo tenero, che è anche difficile da trovare, denso e conservabile. Per questi motivi, l'oro come denaro si diffuse rapidamente dall'Asia Minore, dove venne inizialmente utilizzato, al mondo intero. L'utilizzo di questo sistema richiede di effettuare diversi passi e qualche conto. La pietra di paragone permette di stimare la quantità di oro in una lega, che deve essere poi moltiplicato per il peso del pezzo di metallo per trovare la quantità di metallo prezioso contenuto. Per semplificare questo processo venne introdotto il concetto di monetazione standard. Il titolo delle leghe era prefissato, come il peso delle monete coniate, in modo tale che conoscendo l'origine della moneta non era richiesta l'utilizzo di pietre di paragone. Le monete erano tipicamente coniate dai governi con procedimenti rigorosamente protetti e poi marcati con simboli che garantivano il peso ed il valore del metallo. Sebbene l'argento e l'oro fossero i metalli comunemente usati per coniare monete, non mancò l'utilizzo anche di altri metalli. All'inizio del XVII secolo, la Svezia si trovò in carenza di metalli preziosi e così produsse "piastre" che erano grosse lastre di rame di circa 50 cm di lato, che riportavano l'indicazione del loro valore. La scarsa maneggevolezza di queste piastre contribuì indubbiamente a far sì che la Svezia fosse il primo paese europeo ad emettere banconote nel 1661. Denaro convertibile [modifica] Il sistema delle merci di scambio in molti casi è evoluto in un sistema di denaro convertibile. In questo sistema il denaro di per sé non ha alcun valore intrinseco, ma può essere convertito in merci che lo hanno. Valute cartacee e monete di metallo non prezioso erano coperte dalla promessa di un governo o di una banca di trasformarlo in una determinata quantità di metallo prezioso, come l'argento. Ad esempio, da qui deriva il termine "British Pound", che era una un'unità monetaria garantita da una libbra ("pound") di argento al 92.5% ("sterling silver"), da cui la valuta "Pound Sterling" (in italiano chiamata lira sterlina). Per buona parte del XIX e XX secolo, molte valute furono basate su denaro convertibile grazie all'uso del gold standard. Denaro a corso legale [modifica] Banconote statunitensiIl denaro a corso legale è quel denaro non coperto da riserve di altri materiali. Al denaro viene dato un valore grazie al fatto che esiste un'autorità (ad esempio un governo) che agisce come se ne avesse. Se un'organizzazione abbastanza grande emette, usa ed accetta qualcosa come pagamento per fatture o tasse, automaticamente quel qualcosa acquisisce valore, dato che è riconosciuto come mezzo di scambio. I governi nel tempo sono a volte passati a forme di denaro a corso legale in periodi di bisogno (come, ad esempio, durante delle guerre), sospendendo il servizio da loro offerto di cambio del denaro in oro (o qualsiasi altra cosa il denaro rappresentasse), con effetti sul potere d'acquisto generalmente inferiori a quanto ci si potesse aspettare. Analogamente, anche una riduzione del rapporto di cambio tra moneta ed oro aveva in genere meno effetto del previsto sul potere d'acquisto. Gli Stati Uniti passarono definitivamente al denaro a corso legale nel 1971. Dato che anche le altre valute erano riferite al dollaro statunitense, vi fu automaticamente una moltiplicazione dei paesi che si ritrovarono ad adottare il corso legale. Denaro a credito [modifica] Il denaro a credito spesso esiste in parallelo ad altre forme di denaro, come quello a corso legale o alle merci di scambio, e dal punto di vista dell'utente è indistinguibile da queste. Molto del denaro del mondo occidentale è denaro a credito derivato da valute nazionali a corso legale. Il denaro a credito tende a presentarsi come sottoprodotto della richiesta e del prestito di denaro, come mostrato nell'esempio che segue. Immaginiamo di aver depositato una certa quantità di monete d'oro nel forziere di una banca. La banca può prestare le monete ad una seconda persona sulla base della promessa di ripagare le stesse monete con un extra ad una certa data. La seconda persona può nel frattempo utilizzare le monete come denaro. Questo mentre noi continuiamo a possederle ed utilizzarle, potendo passarne la proprietà ad una terza persona con una richiesta di trasferimento sul conto di quest'ultimo. In quest'esempio è come se vi fosse nuovo denaro creato durante il prestito, in modo tale da permettere a più parti di usare le stesse monete allo stesso tempo. Questo discorso si può estendere ad un numero a piacere di nuove parti che possono richiedere e ricevere denaro in prestito, ma per ciascun utente aggiuntivo deve esserci una promessa di restituzione delle monete. L'extra costo previsto nel rimborso, oltre a rappresentare un margine per l'operatore finanziario, serve per dare stabilità al processo, assorbendo eventuali crediti non esigibili. Altro elemento di stabilità è il rapporto tra depositi e prestiti, fissato per ciascuna nazione dalla banca centrale

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